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Versi contro/versi veneti

Sabato 19 maggio 2018 a Montereale Valcellina, nella sala riunioni del Centro sociale Menocchio, alle 17.30, nell´ambito di "incontri 2018", ecco Missiamént versi contro/versi veneti da Romano Pascutto, Luciano Cecchinel, Luciano Caniato. 

I versi saranno interpretati da Sandro Buzzatti e accompagnati alla chitarra da Roberto Gemo.


Pì gnént sicuro
Così comincia una sorta di rap poetico-visionario, “sbalià”, dice il suo autore Luciano Caniato: uno dei magnifici tre, con Romano Pascutto e Luciano Cecchinel, poeti di madre lingua veneta che da vent’anni almeno nutrono il mio appetito di versi (diversi) da declamare a voce alta dovunque è possibile.
Una speciale dieta mediterranea di parole antiche, deposte e covate in questa nostra martoriata / meravigliosa terra, che, “fa
‘n strolego” (come fa un indovino), di cuore consiglierei a quanti, arditi e un po’ cocciuti, volessero coniugare il passato con il futuro / presente coltivando radici da cui un giorno – ne son certo – nasceranno fiori di un colore sconosciuto…
I poeti, si sa, ingravidano.
Sandro Buzzatti


Missiamènt, come “malstare” tradotto in lingua italiana, a intendere un voltarsi e rivoltarsi nello stomaco e nel cervello di una polenta emotiva che non riesce a coagulare al meglio, quasi impazzisce come la maionese, se non la mescoli come si deve.


Missiamènt, come “mescolanza” appunto, di linguaggi diversi a denunciare uno stato d’animo comune a questi tre poeti, che gettano nella “caliera” (paiolo) la loro farina di versi macinata nel dialetto nativo: Romano Pascutto, a S. Stino di Livenza, racconta la sua adolescenza nello spaesamento tra la prima e la seconda guerra mondiale inseguendo il proprio futuro lungo le tracce lasciate dalle ruote dei “caretoni zingani” con il loro carico di misteriose libertà; Luciano Cecchinel, più a Nord sulle montagne tra trevigiano e bellunese, esprime, in ostica musicalissima poesia, tutta la sua rabbia mista a nostalgia per una civiltà costruita nei secoli dalla fatica e dalla dignità di uomini veri, oggi perduta, se non addirittura rimossa, un “incantamént par gnent”; Luciano Caniato, tra Piave e Po affonda i suoi versi caustici dentro il corpo di una comunità, la nostra, di cui non riconosce più il tessuto connettivo, orfana ormai di madri e maestri, dissanguata quasi, come si legge in questo suo “rap sbalià”.


Missiamént, come ‘sintonia’ tra vento di parole che scuote impietoso ti rami delle nostre certezze e una melodia che soffia dolcissima, stavolta, dalle terre sconfinate di un paese lontano, il Sudamerica, meta un tempo del nostro migrare.


Missiamènt, dunque e infine, come ideale impasto/discarica di infiniti universi davanti ai quali unirsi al grande poeta Andrea Zanzotto in pensosa solitudine: "…Non parlatemi più… ma nelle immondizie troverò tracce del sublime buone per tutte le rime" (in Conglomerati, p. 42).

Evento realizzato dal Circolo culturale Menocchio, in collaborazione con Comune di Montereale Valcellina e Biblioteca civica di Montereale Valcellina.