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L’azzurro non è misurabile - Un viaggio fra parole e immagini

A dieci anni dalla sua scomparsa, il 18 ottobre 2020 negli affascinanti spazi della ex Centrale Idroelettrica «Antonio Pitter» di Malnisio (Montereale Valcellina) si terrà un CONVEGNO DI STUDI sulla figura di TITO MANIACCO, poeta, scrittore, saggista, storico, critico.

Ma anche sapiente compositore delle arti visive: saranno esposte 100 opere tra collages, calligrammi, pitture… e una serie di gigantografie formato extralarge 200x300.

Maniacco ha esercitato l’arte figurativa con gli stessi criteri modernisti usati in letteratura: il collage, la citazione, la sperimentazione di un segno grafico capace di provocare nel lettore uno shock emotivo o cognitivo. 

Convinto della necessità di tenere desta l’attenzione dei cittadini – non ‘gente’, non ‘massa’ – ha messo in scena metodicamente e con ironia sulla stampa locale i vizi di una classe dirigente miope, incapace di assumere un ruolo trainante, e di una cultura troppo spesso timida per opportunismo e quieto vivere. 

Arricchiranno il percorso artistico anche una serie di ritratti fotografici di Danilo De Marco che è anche il curatore dell’evento.

Per Tito Maniacco, scrive Luigi Reitani, la scrittura e la poesia, la parola sono state impegno, testimonianza etica, conoscenza, sforzo di comprensione di un mondo al tempo stesso magnifico e terribile, senza cedimenti all’estetismo o al sentimentalismo. 


Ma non deve e non può perdersi 

LA PAROLA 

Essa è il segno significante dell’esistere 

nella preistoria, dai favolosi regni 

della spinosa necessità agli alti 

umani e solari regni della libertà. 

...la poesia non vuol tanto dire il mondo quanto dirsi, non riferire un’esperienza quanto costituirla, non indicare il suo oggetto quanto chiamare all’esistenza ciò che prima di essere chiamato da lei non esisteva. 

Scrive Tito Maniacco

L’avanguardia è caratterizzata dalla ricerca dei materiali. A loro volta i materiali reagiscono sulla struttura dell’opera figurativa influenzandone la natura. In qualche modo, man mano che la ricerca e l’applicazione del materiale diventano sempre più determinanti, l’artista si trasforma in quello che Lévi-Strauss chiamerà, ne Il pensiero selvaggio, il bricoleur, cioè in un personaggio che viaggia nella linea d’ombra fra pensiero mitico e pensiero scientifico. 



PROGRAMMA DOMENICA 18 OTTOBRE 2020

Brevissima inaugurazione e apertura del percorso espositivo all 10,30 del mattino. 

Inizio interventi ore 11 (modera Danilo De Marco) 

Gianpaolo Carbonetto Tito Maniacco I Senza Storia 

Angelo Bertani La scrittura per l’arte: “creare l’immagine di un Friuli non di maniera”

Sergio Altieri Testimonianza di un sopravvissuto letto da Massimo Somaglino 

Mario Turello Uh corvaccio: le Favole di Tito 

Anna Di Gianantonio Tito Maniacco e la storia 

Giancarlo Pauletto Gli apologhi di Tito 

Sospensione dalle 13 alle 14 con rinfresco

Ore 14 Lettura parziale di Fabiano Fantini del testo inedito di Luigi Reitani «La terribile bellezza del mondo» La poesia di Tito Maniacco, volume pubblicato per l’occasione dal Circolo culturale Menocchio nella collana “Il gallo forcello”

Cristiano Shaurli Tito Maniacco e il partito: utopia e disincanto 

Angelo Floramo Insurrezioni 

Ore 15 circa letture sceniche di Massimo Somaglino, Aida Talliente, Fabiano Fantini (durata circa un’ora).