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Rosanna Paroni Bertoja


Il mio “curriculum”? A me vien bene misurarlo a passi, a metri, a ettari. Anche a chilometri, non tanti comunque.

Duecento metri dalla casa della nascita a quella di “fia de anima” (figlia d’anima).
Sulle mie gambe di bimba di tre anni, con due mamme-sorelle: Gina, prima mamma; Adele, seconda mamma. Io, per lei e per lo zio Poldo, sola figlia.
Amorosamente allevata, e viziata, e lasciata fortunatamente percorrere in solitaria il suo “curriculum” formativo nella grande, magica, braida adiacente alla casa degli zii. E ancora, per decine d’ettari, e infantili anni, ai piedi delle colline di Spia e del Castello, sulle rive del Cellina, con l’Orco, le Streghe, e i primi amici dell’Asilo infantile. Dopo la scuola elementare il mio “curriculum” affronta i primi chilometri fuori casa. Le scuole medie. A Maniago: sei più sei chilometri al giorno con una piccola bicicletta rossa usata, portata dal “Lusinpon” da mio padre emigrante.

Poi? Dove continuare a studiare, dato che sei “brava”?
Il più vicino possibile. Percorsi alternativi più ambiziosi erano troppo lontani dalle possibilità finanziarie delle due famiglie.
Quindi Sacile: maestra elementare, posto sicuro, giusto per una donna-moglie-madre.
Ma in convitto. Costoso, ma più “conveniente” che in littorina.
Così, per circa sei volte all’anno su e giù per la Montereale-Sacile, una modesta manciata di miglia.

Fine percorso. 1958, diploma di maestra elementare, tappa dei diciott’anni. Non buoni, allora, per la maggiore età. Per la patente sì. E per l’amore e il matrimonio, due anni dopo, anche.

A questo punto il “curriculum” si fa precipitoso.
Inauguro la maggiore età con il primo dei figli: quattro in sei anni.
Una corsa a raffica verso l’accogliente nido ostetrico di Maniago per Michela e Mila; verso quello più freddo di Aviano per Andrea e Fabiana.
Nel 1964 l’entrata in ruolo (il mitico “tempo indeterminato” di oggi...), quasi a compensare l’affanno.
Poi? Incomincio il mio lavoro insegnando a Montereale Valcellina.
Meno di un chilometro al giorno da casa a scuola e viceversa. La meraviglia di una umanità bambina che insegna agli insegnanti percorsi nuovi e straordinarie misure umane.
Nel frattempo per me anche qualche passo diverso tentando le strade dello scrivere: poesie, ricordi, racconti. Un primo, e unico, ma prestigioso, premio di poesia in un concorso indetto dalla Società Filologica Friulana nel 1980, per la raccolta “Claps e peraulis”.

Aumentano i metri paesani e i chilometri fuori casa.
Collaborazioni convinte con la Scuola e con la Biblioteca di Montereale.
Sotto la guida di un instancabile Aldo Colonnello, educatore, operatore culturale, bibliotecario trentennale! “Pastore di libri”, lo ha definito uno studioso amico.
Fonte inesauribile di idee e di progetti culturali di ampio e avvolgente respiro.
Per gli insegnanti elementari del Circolo didattico di Montereale sono stati anni di aggiornamenti scolastici spontanei e convinti, promossi e sostenuti dal carismatico fervore educativo di Aldo Colonnello, nelle aule delle scuole di Grizzo di Montereale.

Al mio “curriculum” si sommano i chilometri per la Società Filologica Friulana di Udine che mi ha avuta indegna componente del Consiglio, anche direttivo, per alcuni anni.
Straordinari e indimenticabili in quegli anni udinesi Lucio Peressi, maestro, studioso ricercatore;
Giuseppe Bergamini, professore e critico d’arte; Gianfranco Ellero, storico fotografo poeta; Giovanni Frau, scrittore di toponomastica; Novella Cantarutti, poetessa raffinata, ricercatrice, amica. Amici carissimi anche Renato Appi e la moglie Elvia. Scrittore e poeta lui, ricercatori entrambi. Con loro ho collaborato per la raccolta “Racconti popolari Friulani, per la zona di Montereale”

In seguito l’intensificarsi della collaborazione con l’attività della biblioteca, e nel 1989 con il neonato Circolo culturale Menocchio, ho dovuto giocoforza dirottare il mio “curriculum” abbandonando la Società Filologica Friulana prima, e la gloriosa Corale polifonica di Montereale poi (ma che gioia cantare, e che bello girare con il coro per l’Italia e per l’Europa!)

Nel “curriculum” metto anche le corse Maniago-Montereale, e viceversa, fatte come nonna baby sitter di Jacopo, il primo di sette nipoti. Meravigliosa ricchezza della vita l’essere nonni, una occasione di crescita umana incommensurabile.

La corsa curricolare si fa più impegnativa. Il Circolo Culturale Menocchio mi affibbia la gravosa patente di presidente (primo presidente Fiorenzo Roveredo di Montereale, poi Gabriella Cappella di Maniago Libero).
Il “curriculum” intensifica le corse e gli impegni: non è stato facile tenere il passo con le mille iniziative culturali, editoriali, di continue ramificate collaborazioni con Enti, Biblioteche, Università, studiosi.
Altro, nel mio curriculum, non aggiungerei. Oppure, ma di corsa, “ Il Basilisco”, una storia scritta da me e magnificamente illustrata da Alessandra D’Este. Corredata da traduzioni in tre varianti della parlata friulana e cinque lingue straniere, è stata accolta con interesse da insegnanti anche stranieri.


Rosanna