Laboratori del fare e del vedere fare
"Lasciatemi provare la mia mano e, soprattutto, i miei pensieri, senza voler mettere i vostri sopra i miei"
Mostra Non disturbatemi i disegni (1989, Centro Menocchio)
Si tratta di far respirare ai bambini (e agli adulti) aria non inquinata dalla pervasiva superficialità del ripetere per sentito dire. Imparare facendo, guardando gli altri fare, pensando ("con lentezza") e ripensando è forse ciò di cui i bambini oggi hanno bisogno in modo particolare, affinché il nuovo - per molti aspetti affascinante e tutt´altro, o comunque non sempre, negativo come si vorrebbe far credere per ipocriti moralismi - nel quale si trovano immersi, non li sommerga, ma dia loro strumenti per trovarvi una propria autonoma collocazione di senso.
Certo, "una goccia non basta ", bisogna lasciar cadere tante gocce, con continuità e costanza.
Nel progetto "Università della Prima Età - Facoltà del Libero Perché" si prevedono laboratori del fare e del veder fare, con le mani con i piedi con la testa, laboratori per lavori in ceramica, in feltro, con le tecniche del patchwork, con il filo di ferro, con il riuso di contenitori di plastica ma anche laboratori di disegno e illustrazione, di poesia, di lettura degli oggetti e del paesaggio ( … con i piedi, appunto).
I laboratori prevedono le partecipazioni di bambini e adulti (genitori, nonni, amici) lavorando assieme, grandi e piccoli potenziano creatività, entusiasmo, autostima e solidarietà generazionale.
"Che cos´è un bambino quando disegna? È una specie di "artista", involontario, che non fotografa la realtà, bensì le proprie idee su di essa. Idee incomplete diverse, proprio come il suo pensiero che sta crescendo e cambiando grazie ad una serie continua di incontri e di scontri: con la realtà, con gli altri e con se stesso."